Gioventu’ Nazionale a sostegno del Circolo Controcorrente di Melissano.

A Melissano tentano di boicottare Ramelli.
Gioventu’ Nazionale difende la memoria del giovane martire dell’antifascismo militante.

Gioventù Nazionale esprime la sua vicinanza e la sua solidarietà ad Antonio Cardigliano ed al Circolo Culturale Controcorrente per l’ignobile tentativo di boicottaggio della presentazione del libro a Melissano.

Nel comune salentino  23 giugno si svolgerà un convegno dedicato alla tragica vicenda di Sergio Ramelli, lo studente milanese brutalmente assassinato dall’odio politico di Avanguardia Operaia nel 1975.

Spiega Serena Orlando, vicepresidente di Gioventù Nazionale Puglia: “Sergio è un nostro fratello militante del Fronte della Gioventù, che è “il padre” di Gioventù Nazionale. Non ci sconvolge affatto che ANPI abbia preso questo genere di posizione. Sono fuori dal Mondo! Si nascondono dietro le loro bandierine, sporche di sangue, perché hanno paura che la gente sappia dell’odio, della rabbia, degli orrori di cui la loro parte politica –  che con tanto amore difendono, si è resa artefice. Il revisionismo ed il negazionismo sono i loro hobbies preferiti e non è la prima volta che lo dimostrano: pochi mesi fa, a febbraio, il Sindaco di Martano, tra i maggiori esponenti di ANPI del Comune, ci ha negato la sala per fare un convegno sulle foibe. Queste dimostrazioni di antidemocraticità andrebbero punite dalla legge. Sono convinti di essere i liberatori d’Italia, i portatori di pace e democrazia, e poi sono i primi ad essere antidemocratici, i primi ad essere totalitaristi. Se un libro ricorda il nostro fratello Sergio Ramelli cosa spaventa queste persone? Non c’è risposta più ovvia: la verità. I loro castelli di sabbia crollano perché la nostra generazione non ha intenzione di mollare un centimetro, abbiamo fatto, facciamo e faremo di tutto, ovunque GN sia presente, per non perdere la memoria, non solo di Sergio, non solo dei martiri delle Foibe ma di ogni singolo nostro fratello. Tutti i morti si rispettano, o almeno noi facciamo così. Se loro non vogliono farlo, abbiano almeno la compiacenza di stare zitti!”

Non può passare inosservata la spirale di odio e provocazione protratta nel tempo da parte dell’Anpi e dalle sigle ad essa collegate. Una spirale che riemerge dalle più brutte pagine della storia reazionaria e che impedisce, con metodi pretestuosi e spesso violento, un reale processo di pacificazione nazionale in nome di valori universali che la sinistra non perde occasione di rinnegare.

Comportamenti anticostituzionali che procurano nei più giovani, sentimenti di odio e di divisione sociale, induzione alla violenza, istigazione all’odio da parte di una netta, residuale, minoranza politica che non si arrende, ma che viene spesso accarezzata per fini elettorali dai soliti esponenti politici della sinistra.

In Ultimo, è doverosa una riflessione, il presidio antifascista contro le figure Istituzionali di Nardò, democraticamente elette, si è rivelato un flop.  Una sparuta minoranza nemmeno chiassosa quanto tetra, ha sfilato nell’indifferenza di una Città che invece, si ritrova intorno ad un tripudio di festa  quando la richiede il suo Sindaco. Spesso una frangia violenta come nel caso di Novoli il 1 maggio del 2003, quando un gruppo di anarchici ed antagonisti fecero irruzione in piazza Regina Margherita, durante il comizio per il lavoro e contro i licenziamenti delle Officine Omfesa di Trepuzzi, del Presidente di Prospettive Future Giovanni De Luca che allora era anche esponente Istituzionale nel Comune di Novoli in quanto Consigliere.

Precedente Iniettare nelle vene del partito il sangue della visione rautiana Successivo Gioventu' Nazionale si schiera senza indugi:GIOVANI, PUNTIAMO SU CHI NON TRADISCE